Coaching
Fra le metodologie di formazione del personale il coaching è la più efficace perché consente una conoscenza approfondita del lavoratore
Fra le metodologie di formazione del personale il coaching è la più efficace perché consente una conoscenza approfondita del lavoratore sia da parte del coach, sia del datore di lavoro, sia infine da parte del coachee.
Il coaching si basa su una relazione processuale finalizzata alla scoperta e allo sviluppo delle potenzialità personali. Il presupposto è una considerazione umanistica della persona in base alla quale si ritiene che ognuna abbia delle potenzialità latenti da far emergere.
Lo scopo del coaching è insegnare al coachee (ma anche al datore) a scommettere sull’ignoto delle proprie potenzialità nascoste, superando i tipici stati d’animo quali: sfiducia di poter imparare, svogliatezza nell’imparare, supponenza rispetto ai risultati dell’attività di formazione, quest’ultimo aspetto spesso sottovalutato da tutti, coach compreso.
Tre persone erano al lavoro in un cantiere edile. Avevano il medesimo compito, ma quando fu chiesto loro quale fosse il loro lavoro, le tre risposte furono diverse. "Spacco pietre" disse il primo. "Mi guadagno da vivere" disse il secondo. "Partecipo alla costruzione di una cattedrale" disse il terzo
Peter Schultz l'inventore delle fibre ottiche
Nell’ambito delle risorse umane, il coaching offre due ordini di risultati: il primo, come già osservato, è quello di rendere il coachee consapevole delle sue potenzialità inducendolo a svilupparle. Il secondo invece, dal lato aziendale, consiste nel vantaggio di migliorare le capacità del lavoratore, educandolo a imparare e a trascendere la propria situazione contingente. Infine, il processo di coaching fa sì che lo stesso datore di lavoro possa acquisire maggiore consapevolezza delle potenzialità del lavoratore.
Educare a imparare è il concetto chiave: anche in un’ottica di risparmio, il coaching non crea una situazione di dipendenza fra allievo e coach ma anzi l’allievo è indotto a diventare indipendente dal coach.
Il coaching è un metodo di crescita della persona o di un gruppo persone, che si sviluppa in una relazione tra coach e coachee. La finalità del coaching è individuare e utilizzare le potenzialità del coachee perché questi possa raggiungere i suoi desiderata di cambiamento e o miglioramento.
Alla base del coaching c’è un lavoro di autodeterminazione da parte del coachee attraverso l’accompagnamento e il supporto del coach.
La professione del coach professionista è regolata dalla Norma UNI 11601:2015 che così lo descrive:
“Il Coaching è un processo di partnership finalizzato al raggiungimento degli obiettivi definiti con il Coachee (e con l’eventuale committente). L’agire professionale del Coach facilita il Coachee nel migliorare le prestazioni professionali e personali mediante la valorizzazione e il potenziamento delle sue
risorse, capacità personali e competenze. Queste influenzano il potenziamento dei risultati e più in
generale del benessere del Coachee.”
La Norma UNI 11601:2015 non definisce le competenze dei professionisti coach ma si limita a elencare le metodologie più diffuse:
Business: servizio di coaching la cui finalità è valorizzare e potenziare le competenze di persone più direttamente implicate nei risultati di business, in piani di start up, nella gestione di piccole e medie imprese (Imprenditori, General Management, Responsabili di Business Unit, Area Commerciale, Account, liberi professionisti, ecc.).
Career: servizio di coaching la cui finalità è accelerare lo sviluppo professionale e/o di carriera della persona, valorizzando e potenziando le competenze.
Corporate: servizio di coaching la cui finalità è valorizzare e potenziare persone o ruoli sui quali
l’organizzazione decide di investire (middle management, persone chiave, talenti, ecc.).
Executive: servizio di coaching la cui finalità è valorizzare e potenziare persone con responsabilità di direzione (Amministratore delegato, Direttore generale, Direttori, ecc.).
Life: servizio di coaching la cui finalità è facilitare le persone a elaborare programmi concreti di autosviluppo ed autoefficacia verificabili attraverso obiettivi concreti; può essere utilizzato in ogni aspetto della vita privata delle persone. In particolare, in momenti di cambiamento o di passaggio attraverso le diverse fasi della vita.
Parent: servizio di coaching la cui finalità è riconoscere e sviluppare le competenze genitoriali.
Performance: servizio di coaching la cui finalità è migliorare le prestazioni nel contesto di riferimento.
Sport: servizio di coaching la cui finalità è migliorare la prestazione sportiva; il coach assiste lo staff tecnico e gli atleti, individualmente o in gruppo, nella giusta preparazione mentale ad affrontare nelle migliori condizioni il momento della prestazione sportiva.
Targeted: servizio di coaching la cui finalità è sviluppare competenze specifiche e comportamenti ad esse coerenti.
Teen: servizio di coaching la cui finalità è supportare gli adolescenti nella conoscenza di sé, delle proprie potenzialità, delle proprie capacità e della propria vocazione al futuro, sia in ambito privato che scolastico.
Tre persone erano al lavoro in un cantiere edile. Avevano il medesimo compito, ma quando fu chiesto loro quale fosse il loro lavoro, le tre risposte furono diverse. "Spacco pietre" disse il primo. "Mi guadagno da vivere" disse il secondo. "Partecipo alla costruzione di una cattedrale" disse il terzo
Peter Schultz, inventore delle fibre ottiche
Nell’ambito delle risorse umane, il coaching offre due ordini di risultati: il primo, come già osservato, è quello di rendere il coachee consapevole delle sue potenzialità inducendolo a svilupparle. Il secondo invece, dal lato aziendale, consiste nel vantaggio di migliorare le capacità del lavoratore, educandolo a imparare e a trascendere la propria situazione contingente. Infine, il processo di coaching fa sì che lo stesso datore di lavoro possa acquisire maggiore consapevolezza delle potenzialità del lavoratore.
Educare a imparare è il concetto chiave: anche in un’ottica di risparmio, il coaching non crea una situazione di dipendenza fra allievo e coach ma anzi l’allievo è indotto a diventare indipendente dal coach.